Per Vitamina D si intendono un gruppo di PRO-ORMONI LIPOSOLUBILI costituito da 5 diverse vitamine:
tutte derivate dal CICLOPENTANOPERIDROFENANTRENE
Le due forme principali sono:
Il COLECALCIFEROLO (D3) è 80-100 volte più attivo del ERGOCALCIFEROLO (D2)
Entrambe sono forme inattive della Vitamina D che, dopo aver preso la via linfatica tipica dei grassi, dev’essere attivata nel FEGATO e nei RENI dopo varie canalizzazioni enzimatiche.
Il COLECALCIFEROLO viene sintetizzato a partire da un precursore con funzione di provitamina, il DEIDROCOLESTEROLO (derivato dal colesterolo). Questa provitamina si trova nella pelle dove la maggior parte di colecalciferolo viene sintetizzata grazie all’esposizione solare derivante dai raggi UV-B.
La Vitamina D viene assorbita a livello intestinale esattamente come i grassi. Teniamo presente però che la quantità di Vitamina D assorbita a livello intestinale è molto variabile e ciò dipende dal fabbisogno metabolico e dalla salute intestinale.
I cibi in assoluto che ne contengono di più sono:
Il CALCITRIOLO (Vitamina D attiva) agisce con un meccanismo d’azione simile agli ormoni:
L’integrazione di Vitamina D dev’essere considerata a tutti gli effetti come una terapia ormonale.
La Società Italiana di Nutrizione Umana - SINU - ha stilato una tabella di riferimento riferita all’assunzione di Vitamine su base giornaliera:
Vitamina D: 1 Unità Internazionale corrisponde a 0,025 µg di calciferolo
1 UI = 0,025 µg di calciferolo 1 µg di calciferolo = 40 UI di vitamina D
In estate, una mezz’ora di esposizione solare (a mezzogiorno) di una persona con carnagione chiara produce 30.000 UI di Vitamina D (circa 750 µg di calciferolo tanto per fare due conti!), quindi anche solo 5 minuti al giorno sono più che sufficienti.
Oggi analizzando il valore del 25-idrossivitamina-D (25-OH-D) - la forma di Vitamina D presente nel plasma sanguigno - si può controllare se grazie allo stile di vita e all’alimentazione i nostri valori rientrano nell’intervallo normale 10-40 ng/ml (nanogrammi per millilitro) - 1 nanogrammo = 0,001 µg
È vero che in mancanza totale di esposizione ai raggi solari e in assenza di luce per lunghi periodi questi valori possono scendere fino a 6-8 ng/ml ma va tenuto conto che dopo un’esposizione prolungata e ad un'intensità significativa (vedi periodo estivo) questi valori possono salire fino a 80 ng/ml. Inoltre vi è la capacità dell’organismo di immagazzinare nel fegato la forma 25-idrossivitamina-D (25-OH-D) e nel tessuto adiposo la forma da attivare, una riserva più che sufficiente per i periodi invernali proprio per evitare carenze significative.
Va tenuto però conto che la Vitamina D in forma non attiva (D2 e D3) ha bisogno di un doppio passaggio metabolico da parte del fegato prima e dai reni dopo per diventare attiva (CALCITRIOLO - 1,25 DIIDROSSIVITAMINA D). È fondamentale avere una salute ottimale di fegato e reni per garantire livelli corretti di Vitamina D attiva.
Il calcio si trova principalmente nelle ossa, depositato sotto forma di cristalli di idrossiapatite. La CALCEMIA (la concentrazione di calcio del sangue) rimane SEMPRE entro un intervallo di valori perché non dipende direttamente dall’assunzione alimentare.
Intervengono 3 ormoni per mantenere questo equilibrio:
PARATORMONE e CALCITONINA (prodotte direttamente dalle paratiroidi) formano il cosiddettoSISTEMA CALCIOSTATICO
Questo sistema mantiene i valori costanti attorno ai 10 mg/dl. I valori normali per una persona adulta si attestano infatti su 8.9-10.1 mg/dl.
Si aggiunge a questi 3 elementi la Vitamina K che partecipa attivamente alla fissazione del calcio nelle ossa prelevandolo dal circolo sanguigno.
Anche i reni intervengono nella regolazione della calcemia agendo sulla quota di calcio riassorbita. A livello intestinale l’assorbimento viene favorito dalla presenza di Vitamina A, C, D e dalla presenza di grassi biliari. L’acido ossalico e l’acido fitico invece esercitano un effetto inibitorio sull’assimilazione del calcio. Questi acidi possono alterare sensibilmente il bilancio del calcio nell'organismo, specie se, accanto ad un ridotto apporto di calcio alimentare, vengono introdotte grandi quantità di vegetali ricchi di ossalati (spinaci, crescione, barbabietola, pomodori, etc.) oppure cereali o farine integrali di grano, orzo, avena, mais che contengono molto acido fitico.
Il calcio introdotto con gli alimenti viene assorbito direttamente nell’intestino tenue ed èfavorito dall’acidità gastrica e dall’acido ascorbico (vedi alcalinizzanti orali). È invece sfavorito da un eccesso di fibre vegetali introdotte, quindi regoliamoci!
L’assunzione orale di Vitamina D non garantisce sempre un aumento dei livelli sierici di CALCITRIOLO perché questi processi metabolici sono sotto il controllo del microbiota intestinale. Una disbiosi può portare a livelli sbagliati di Vitamina D2, D3 e CALCITRIOLO.
L’integrazione di Vitamina D è solitamente consigliata per tutte quelle persone che hanno problemi ossei (artite/artrosi) oppure osteoporosi.
Come evidenzia lo studio JAMA: (https://www.siommms.it/supplementazione-di-calcio-e-vitamina-d-studio-su-jama-fa-discutere/)
NON VI È ALCUN BENEFICIO nel trattamento dell’osteoporosi o nella prevenzione delle fratture ossee integrando Vitamina D e Calcio.
Premesso che livelli sierici bassi di Vitamina D evidenziano una disbiosi intestinale, una scorretta alimentazione, una insufficiente attività fisica e una mancata esposizione alla luce solare, assumere Vitamina D per via orale in queste condizioni equivale a versare acqua in un secchio bucato con l’intento di riempirlo.
L’integrazione di Vitamina D per via orale, può portare ad un’ipervitaminosi (eccesso di Vitamina D) che induce uno squilibrio sul metabolismo del calcio e svariati disturbi quali:
Ovviamente è da escludersi un’eccessiva assunzione di Vitamina D con la dieta e non si è mai sentito di ipervitaminosi dovuta ad eccessiva esposizione solare…
È invece possibile un’intossicazione da somministrazione di colecalciferolo a scopo terapeutico.
Per mantenere i livelli di Vitamina D corretti e favorire l’omeostasi ossea è sufficiente: